Il 2 giugno 1602 nella casa dei coniugi Battista e Jacopa de’ Cavicchioli, profondamente religiosi, un’immagine della Beata Vergine, da tempo immemorabile custodita e venerata – raffigurata all’interno di un’adorazione dei Magi, dipinta su tavola di legno da autore anonimo – pianse prodigiosamente. Il fatto inconsueto si ripeté anche il 13 dello stesso mese, quando l’immagine era già stata portata nella chiesa parrocchiale.
Il pianto fu constatato da molte persone, autorevoli e stimate per fede e costumi, sacerdoti e laici.
Il vescovo di Ferrara monsignor Giovanni Fontana, informato dal parroco, s’interessò subito del caso e lo fece esaminare da persone competenti e di sua fiducia. Parroco di Ficarolo era allora l’arciprete monsignor Alfonso Guerra e la parrocchia era parte della diocesi del territorio di Ferrara. Alla diocesi rimase unita fino al 10 luglio 1819, quando fu aggregata a quella di Adria. Alla provincia di Rovigo passò il 9 giugno 1815 con il Congresso di Vienna, quando, sconfitto Napoleone, il Regno Lombardo-Veneto passò sotto la dominazione austriaca.
L’immagine fu visitata da cardinali, principi, nobili e da gran parte della popolazione delle terre vicine e lontane, come Rovigo, Padova, Modena. Anche il Papa fu informato del fatto e per il trasporto della tavola nella cappella appositamente preparata nella chiesa parrocchiale, avvenuto il 3 ottobre 1610, fu concessa l’indulgenza plenaria a quanti vi avessero partecipato devotamente e secondo le norme stabilite.
La processione solenne fu descritta da Marc’Antonio Guarini, canonico della chiesa di Ficarolo e beneficiato della cattedrale di Ferrara, e pubblicata a Ferrara dallo stampatore camerale Vittorio Baldini nel 1611.
Nell’Archivio Parrocchiale di Ficarolo è conservato un manoscritto di anonimo, formato da 14 carte, contenente una trascrizione di epoca più tarda, probabilmente ottocentesca, tratta dall’edizione Baldini del 1611. Un altro manoscritto di anonimo in forma succinta è conservato nella Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara.
La chiesa parrocchiale del tempo fu sostituita nel 1763 da quella tuttora esistente, poiché all’epoca giaceva in triste stato conservativo e sorgeva in una posizione troppo vicina al Po, le cui piene avevano spesso danneggiato altre costruzioni precedenti.
È da ricordare che della “Pieve” di Ficarolo, intitolata a Santa Maria e situata nell’attuale località di Trento, chiamata oggi “Cisazza”, si parla già nel 970 in un placito: “… et in castro Ficariole vel infra ipsa plebe S. Mariae quae vocatur Trenta”.
La chiesa in cui fu trasportata l’immagine prodigiosa si trovava prospiciente l’attuale via Argine Ospitale nella zona di piazza XXV Aprile, costruita nel 1598 e solennemente consacrata il 19 settembre 1599 dal vescovo Fontana. In quel luogo rimase una croce fino al 1941.
L’immagine prodigiosa è custodita e venerata nella chiesa parrocchiale e viene festeggiata il 2 e il 13 giugno, e il 10 ottobre di ogni anno.
Pagina aggiornata il 15/10/2024